La mia Campagna animalista realizzata per il Movimento UNA contro la sperimentazione animale nel settore cosmetico.
Grazie al supporto tecnico dei Dott. Stefano Cagno, Massimo Tettamanti e Gianni Tamino, già deputato ed europarlamentare, cominciammo una campagna di informazione e sensibilizzazione sul tema.
Punto cruciale della questione era anche la confusione creata nel consumatore da una serie infinita di simboli e diciture diverse a volte persino apparentemente contraddittorie. "Testato prima del 1976", "positive list", simboli differenti, diciture non chiare: "prodotto finito non testato su animali", "testato clinicamente", "non testato su animali", "testato dermatologicamente", prodotti senza alcuna dicitura, ma pur inseriti nella lista dei prodotti non testati. Insomma, quanto basta per scoraggiare anche i più determinati.
Cosa proponeva la mia campagna “Ai conigli non piacciono i trucchi”
A - La sensibilizzazione sul tema sperimentazione
animale e cosmesi con incontri nelle scuole e tavoli informativi nelle città italiane;
B - Una petizione europea alle istituzioni comunitarie per chiedere:
- la vigilanza sull’operato dell’ECVAM affinché adempisse al proprio mandato;
- il compimento di azioni concrete per giungere finalmente alla validazione di metodologie alternative all’uso di animali per testare ingredienti e prodotti cosmetici;
- la modifica delle attuali normative, al fine di sostituire le sperimentazioni su animali con le corrispondenti metodologie scientifiche alternative per chiedere l’abolizione della sperimentazione animale per la cosmesi;
C - Una petizione italiana per chiedere la creazione di un sistema di certificazione regolata per i prodotti cosmetici non testati su animali, tramite l’apposizione di un simbolo chiaro e con la dicitura "il prodotto finito e i suoi ingredienti non sono testati su animali".
D - La divulgazione dell’elenco dei prodotti non testati su animali.
I risultati straordinari di adesione di migliaia di associazioni e di divulgazione su tutto il territorio nazionale tramite giornate nazionali e raccolte di firme proseguite per un lungo arco temporale, hanno portato al raggungimento delgi obiettivi:
1) Informazione della popolazione e conseguente cambio nelle abitudini dei consumi
2) Sostegno delle aziende Cruelty Free
3) Adeguamento di aziende non cruelty free a protocolli che escludessero test su animali anche susingoli ingredienti.
E oggi finalmente è diventato semplice trovare anche al supermercato i prodotti cruelty free.